
Impiegata residente a L’Aquila costretta ad una schiavitù sessuale da parte di un operatore sociale di 53 anni che lavora nel capoluogo ciociaro e con il quale precedentemente aveva iniziato una relazione. Ma quegli atteggiamenti che usava nei suoi confronti avevano portato la ragazza ad allontanarsi.
L’uomo infatti pretendeva di filmarla nuda mentre compiva atti di autoerotismo, oppure con una mascherina di raso nero in volto, doveva scatenare in lui la voglia sfrenata di fare sesso. E se l’impiegata che non voleva subire quelle violenze , si lasciava andare ad un pianto disperato, l’uomo manifestava grande soddisfazione e piacere. Quasi fosse contento di farle così del male. Per lungo tempo la donna dietro la minaccia di uccidere la sua famiglia i suoi cani, ed il ragazzo che aveva cominciato a frequentare dopo la fine di quella storia, aveva continuato a subire ogni genere di violenza sessuale. Ma poi si è recata negli uffici della questura ed ha fatto scattare la denuncia. Nei giorni scorsi gli agenti della Quarta Sezione della squadra Mobile de L’Aquila hanno fatto scattare le manette nei confronti dell’operatore sociale . Nel corso della perquisizione domiciliare hanno rinvenuto nel suo computer tutti i filmati a luci rosse che l’uomo utilizzava per ricattare la ragazza.
Mar. Ming.